Nel marzo 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto che istituisce un innovativo sussidio mensile destinato agli anziani con gravi disabilità. Questa iniziativa, stabilita dalla legge-quadro 33/2023 del PNRR, è stata concepita per colmare le lacune nell’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia.
La misura, denominata “prestazione universale“, sarà erogata dall’INPS sotto forma di un assegno mensile composto da due quote:
- Un importo fisso equivalente all’attuale assegno di accompagnamento (531,76 euro).
- Una quota aggiuntiva di 850 euro al mese, definita “assegno di assistenza“
Complessivamente, l’anziano beneficiario riceverà circa 1.380 euro mensili esenti da tassazione.
Requisiti per accedere al bonus anziani
Per beneficiare del bonus anziani da 850 euro è necessario soddisfare specifici requisiti anagrafici ed economici. L’INPS sarà l’ente responsabile dell’erogazione del bonus anziani. Prima di procedere al pagamento, l’Istituto verificherà il possesso dei requisiti anagrafici:
Requisito | Dettagli |
Età minima 80 anni | Anziani di almeno 80 anni od over 80 |
Non autosufficienza grave | Richiedono assistenza costante 24/7. Disabilità grave, elevata dipendenza, bisogno assistenziale gravissimo |
ISEE ≤ 6.000 €/anno | L’anziano deve presentare un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore o uguale a 6.000 euro annui |
Indennità di accompagnamento | Gli anziani devono essere già titolari dell’indennità di accompagnamento per accedere al bonus aggiuntivo di 850 euro |
Importo e durata del bonus per gli anziani
Componente | Descrizione |
Assegno di assistenza (al mese) | 850 euro |
Indennità di accompagnamento (al mese) | 531,76 euro (già in atto) |
Totale bonus anziani (al mese) | 1.380 euro (Unendo i due assegni) |
Durata del bonus | Dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026 (Il bonus sarà testato per due anni, per vedere come funziona e se sono necessari aggiustamenti) |
Modalità di erogazione e rischio revoca
Per richiedere il bonus anziani, il beneficiario o un suo familiare dovrà presentare domanda online attraverso il sito dell’INPS o rivolgendosi a un patronato.
La procedura sarà interamente digitalizzata, con l’obiettivo di semplificare l’accesso alla prestazione.
Il bonus anziani, composto dall’assegno di assistenza e dall’indennità di accompagnamento, sarà erogato mensilmente tramite accredito su conto corrente o libretto postale.
L’importo di circa 1.380 euro sarà esente da imposizione fiscale, in quanto destinato a sostenere spese di cura e assistenza.
Il decreto attuativo prevede il rischio di revoca del bonus anziani qualora l’assegno non venga utilizzato per remunerare il lavoro di cura e assistenza.
Se l’anziano beneficiario non impiega il bonus per compensare badanti o imprese di servizi di cura, l’INPS potrà sospendere l’erogazione e revocare definitivamente la prestazione.
Platea dei beneficiari e fondi stanziati
La platea dei beneficiari del bonus anziani è stata stimata in base ai stringenti requisiti di accesso previsti dal decreto attuativo. Ecco i dettagli sulla platea e sui fondi stanziati per finanziare la misura:
- Applicando i criteri anagrafici (over 80), sanitari (non autosufficienza con bisogno assistenziale gravissimo) ed economici (ISEE sotto 6.000 euro), si stima che la platea dei potenziali beneficiari si attesti intorno alle 25.000 persone.
- Per finanziare la sperimentazione del bonus anziani nel biennio 2025-2026, il decreto attuativo ha stanziato un budget di 500 milioni di euro.
- Le risorse per finanziare il bonus anziani saranno attinte da diversi fondi e programmi già esistenti:
- Fondo per le non autosufficienze: istituito per sostenere le persone non autosufficienti e le loro famiglie.
- Programma nazionale inclusione e lotta alla povertà: finalizzato a contrastare la povertà e l’esclusione sociale.
- Missione 5 del PNRR: dedicata all’inclusione e coesione sociale, con interventi per la non autosufficienza.
Obiettivi e critiche alla misura
Il bonus anziani mira a sostenere la domiciliarità e prevenire l’isolamento degli over 80 non autosufficienti, favorendo l’assistenza presso la propria abitazione. Tuttavia, la misura ha suscitato critiche da parte delle associazioni per:
- La platea ristretta dei beneficiari (25.000 persone), che esclude gli anziani non autosufficienti under 80.
- La mancanza di una riforma organica dell’assistenza domiciliare, attesa da 26 anni.
- L’assenza di un piano di rafforzamento dei servizi sociali e sociosanitari locali.
Le associazioni chiedono di ampliare la platea dei beneficiari, potenziare i servizi territoriali, investire nella formazione degli operatori e programmare interventi di prevenzione della non autosufficienza.
In conclusione, il bonus anziani è un primo passo, ma richiede di essere inserito in una riforma strutturale del settore per rispondere alla sfida dell’invecchiamento.